Ciambella di mele con platano

Ciambella di mele con platano

Ogni tanto un dolce in forno con le farine permesse lo facciamo, soprattutto con la consapevolezza che, portandolo in ufficio, io ne assaggerò sì e no una fettina. Ormai i miei dolci e biscotti sono quasi solo realizzati con l’essiccatore oppure a crudo.

Le farine possono essere usate tutte tra quelle permesse, ma con queste viene particolarmente buono. Poi il platano maturo dona al dolce un profumo invitante che perdura oltre la cottura . Questa mattina ha inondato la mia auto e poi l’ufficio e anche chi voleva resistere alla tentazione, poi non c’è riuscito...
In passato al posto delle mele ho messo i lamponi e le fragole e volendo si può aggiungere il cacao e il cioccolato fondente sciolto .Una volta ho fatto nello stesso modo una specie di plumcake al cioccolato con le susine e una volta con le pere.

3 platani maturi (neri sono dolcissimi)
80 gr di farina di platano
40 gr di farina di castagna
40 gr di farina di tapioca
Tre uova
40-50 gr di zucchero di cocco ( ma è sufficiente anche meno)
40 gr di ghee
Zucchero di cocco semolato
Polvere di scorze di agrumi essiccati
Vaniglia in polvere
Tre mele medie
Bicarbonato e cremortartaro

Frullare i platani maturi sbucciati e tagliati a pezzi con le tre uova e il ghee sciolto. Poi aggiungere le farine setacciate e lo zucchero di cocco e amalgamare. Aggiungere due mele tagliate a pezzi e poi aggiungere metà cucchiaino di bicarbonato e metà di cremor tartaro e amalgamare ( alternativamente si può usare un cucchiaino raso di bicarbonato attivato con qualche goccia di aceto di mele o succo di limone) . Poi ho infarinato lo stampo per la ciambella dopo averla imburrata con burro ghee. Ho adagiato spicchi di una mela sulla parte superiore del composto per decorazione. Infornare a 180 gradi per 40 minuti. Prima di servire ho spolverato la ciambella con zucchero di cocco semolato ( realizzato con il macinino da caffè) .
Le mele sono scure per via dello zucchero di cocco semolato che va messo all’ultimo momento, perché altrimenti viene assorbito, scurisce la superficie del dolce e scompare.